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Sono nato a Milano nel 1968 e dopo essermi laureato a Pavia mi sono specializzato alla Bocconi. Mi sono sempre occupato di diritto del lavoro e di relazioni industriali, maturando esperienza presso una importante associazione imprenditoriale. La mia attività mi ha portato anche a ricoprire ruoli di ricercatore e docente presso Adapt-Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi” (Università di Modena e Reggio Emilia); inoltre sono stato project leader e coordinatore del gruppo di lavoro sulla Legge “Biagi” a supporto del Prof. Michele Tiraboschi. Attualmente svolgo funzioni di arbitro e conciliatore, oltre che of counsel di uno Studio Legale, e mi occupo di relazioni sindacali, pubblicistica e formazione. In parallelo con l'attività sul campo, e traendo spunto da questo, ho scritto varie pubblicazioni scientifiche, note e articoli. Collaboro, o ho collaborato, infatti con Il Sole 24 Ore, Avvenire, Ipsoa, Tempi. Per concludere, sono direttore generale di Afol Milano, Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro della Provincia di Milano.

Quando il sindacato mette i bastoni tra le ruote ai lavoratori

Pubblicato su 4 Novembre 2012 da luigideganweb in accordo, cassintegrati, Cgil, Cisl, Lavoro, Milano, rappresentanze sindacali, sindacato, trattative, Uil

A proposito delle polemiche di questi giorni in merito ai 19 dipendenti che Fiat è stata chiamata a riassumere e a fronte dei quali intende mettere in mobilità altrettanti dipendenti, merita ricordare quanto accaduto a Milano tra la primavera e l’estate scorsa nell’ambito delle relazioni sindacali e delle politiche per il lavoro. Lo ricapitolo di seguito.

Lo sforzo col quale Afol, di concerto con Cisl e Uil, è riuscita a dare stabilità a 30 persone in cassa integrazione è stato contestato dalla Cgil di Milano, che dopo aver abbandonato le trattative tra la Triplice sindacale e l’Agenzia provinciale diretta da Luigi Degan, ha avviato una causa per condotta antisindacale e chiesto che l’accordo nel frattempo concluso per i 30 cassintegrati venisse dichiarato illegittimo.

La richiesta della Cgil è stata però bocciata in sede giudiziaria, perché il giudice del lavoro ha ritenuto che Afol “ha garantito l’effettiva partecipazione di tutte le rappresentanze sindacali” al tavolo delle trattative e ha dunque agito con piena correttezza. La sentenza ha condannato la Cgil a pagare le spese processuali e fatto salvi i posti di lavoro ai quali i 30 cassintegrati sono stati avviati.

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