A proposito delle polemiche di questi giorni in merito ai 19 dipendenti che Fiat è stata chiamata a riassumere e a fronte dei quali intende mettere in mobilità altrettanti dipendenti, merita ricordare quanto accaduto a Milano tra la primavera e l’estate scorsa nell’ambito delle relazioni sindacali e delle politiche per il lavoro. Lo ricapitolo di seguito.
Lo sforzo col quale Afol, di concerto con Cisl e Uil, è riuscita a dare stabilità a 30 persone in cassa integrazione è stato contestato dalla Cgil di Milano, che dopo aver abbandonato le trattative tra la Triplice sindacale e l’Agenzia provinciale diretta da Luigi Degan, ha avviato una causa per condotta antisindacale e chiesto che l’accordo nel frattempo concluso per i 30 cassintegrati venisse dichiarato illegittimo.
La richiesta della Cgil è stata però bocciata in sede giudiziaria, perché il giudice del lavoro ha ritenuto che Afol “ha garantito l’effettiva partecipazione di tutte le rappresentanze sindacali” al tavolo delle trattative e ha dunque agito con piena correttezza. La sentenza ha condannato la Cgil a pagare le spese processuali e fatto salvi i posti di lavoro ai quali i 30 cassintegrati sono stati avviati.